Il ruolo dei modelli 231 nella gestione del rischio Greenwashing

Scritto il 16/07/2024
da Stefania Barone

La crescente attenzione all’ambiente da parte dei consumatori ha spinto molte aziende a promuovere i propri prodotti e servizi come ecocompatibili. Tuttavia, non tutte le aziende sono sincere in queste affermazioni, questo fenomeno, noto come greenwashing, può ingannare i consumatori e danneggiare l’ambiente ed è pertanto oggetto di sanzioni anche penalmente rilevanti.

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La normativa europea e i rischi per le aziende

L’Unione Europea ha recentemente introdotto nuove normative per contrastare il greenwashing, tra cui la Direttiva (UE) 2024/825 che contrasta il greenwashing, vietando comunicazioni ingannevoli e promuovendo trasparenza e responsabilità ambientale nelle pratiche commerciali.
Si attende ora l’approvazione definitiva da parte del Consiglio UE della proposta di direttiva sull’attestazione e sulla comunicazione delle asserzioni ambientali esplicite c.d. « Green Claim Directive », che integra le modifiche della Direttiva Empowering in merito alle pratiche commerciali sleali, approvata in via provvisoria dal Parlamento UE lo scorso 12 marzo 2024, e sulla quale il Consiglio, in data 17 giugno, ha espresso il proprio orientamento generale, che rappresenta la base per le negoziazioni con le altre istituzione europee.

Queste normative introducono nuovi obblighi per le aziende che pubblicizzano prodotti o servizi come ecocompatibili, tra cui la necessità di fornire informazioni chiare e accurate sulle caratteristiche ambientali dei prodotti e di evitare dichiarazioni ingannevoli.

I rischi per le aziende

Le aziende che adottano il greenwashing rischiano non solo di danneggiare la propria reputazione, ma anche di incorrere in sanzioni amministrative e penali.

Infatti, una pratica di greenwashing, potrebbe integrare, in astratto, anche condotte penalmente rilevanti, quali, a titolo di esempio:

  • Frode in commercio
  • Indebita percezione di erogazioni pubbliche e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche
  • False comunicazioni sociali
  • Aggiotaggio
  • Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza
  • Reati fiscali tra cui indebita compensazione
  • Reati fiscali tra cui dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti o mediante altri artifici

I modelli 231 come strumento di prevenzione per i reati connessi al greenwashing.

I Modelli di organizzazione e gestione ex D.lgs. 231/2001, noti anche come Modelli 231, possono essere un efficace strumento per prevenire il rischio di reati legati al greenwashing. I modelli 231, infatti, prevedono l’adozione di un sistema di misure organizzative e di controllo volte a prevenire la commissione di reati da parte degli organi sociali, dei dipendenti e dei collaboratori dell’azienda.

Come i modelli 231 possono aiutare a prevenire il greenwashing

I Modelli 231 possono essere adattati per includere specifiche misure per la prevenzione del greenwashing, tra cui:

  • Aggiornare il risk assessment della società: per valutare i rischi di greenwashing associati alle dichiarazioni ambientali utilizzate dall’azienda.
  • Formalizzare codici, procedure e policy in ambito sostenibilità e per contrasto al greenwashing che definiscano i criteri per la formulazione di dichiarazioni ambientali e che stabiliscano le procedure da seguire per la verifica e la convalida di tali dichiarazioni.
  • Formare adeguatamente il personale sui rischi del greenwashing e sul corretto utilizzo dei green claims, in particolare, nella attestazione e comunicazione delle asserzioni ambientali esplicite, per garantire che tutti i dipendenti e i collaboratori siano consapevoli dei rischi del greenwashing e sappiano come formulare correttamente le dichiarazioni ambientali.
  • Aggiornare i Modelli 231 in linea con la normativa ESG applicabile alla realtà aziendale: per assicurarsi che i Modelli 231 siano conformi alle ultime normative in materia di ambiente, società e governance.

I Modelli 231, se correttamente implementati e adattati, possono essere un efficace strumento per le aziende per prevenire il rischio di reati legati al greenwashing e per promuovere una comunicazione ambientale trasparente e responsabile.

Vantaggi dell’adozione di un modello 231 per la prevenzione del rschio greenwashing:

  • Riduce il rischio di sanzioni amministrative e penali
  • Migliora la reputazione aziendale
  • Aumenta la fiducia dei consumatori
  • Favorisce una cultura aziendale improntata all’etica e alla responsabilità
  • Permette di accedere a benefici premiali, come la riduzione della durata delle sanzioni in caso di reato

La tua azienda è conforme alle nuove normative in materia di greenwashing?

Rischiare sanzioni, danneggiare la reputazione e perdere la fiducia dei consumatori è un prezzo troppo alto da pagare per pratiche di greenwashing.

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  • Adeguare la tua comunicazione alle normative vigenti
  • Sviluppare un modello 231 per la prevenzione del greenwashing
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  • Gestire le tue attività in modo trasparente e sostenibile

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